Oggi sul blog torno a postare qualcosa di personale, è arrivato il momento di condividere le fotografie che ho realizzato quest’anno nel mio viaggio in Giappone.

Sono stati 21 giorni tra Tokyo, Kyoto, Hiroshima e Okinawa… un giro abbastanza classico, ma essenziale per chi va lì per la prima volta. Fotograficamente Tokyo e anche Kyoto sono spaziali, luci ovunque, colori da tutte le parti (chi mi segue conosce la mia sofferenza nei riguardi del colore), persone fantastiche e usanze bizzarre…..
Del Giapppone non puoi non apprezzare prima di tutto ordine e disciplina, sono, a mio avviso, un popolo fantasticamente rigoroso nel rispetto delle regole, anche se queste spesso sono quasi ridicole, loro non si scompongono e con tutta tranquillità anche nei momenti di concitazione sono composti ed estremamente educati. Un po’ timidi e quasi diffidenti inizialmente, si dimostrano estremamente generosi e cordiali se riuscite a rompere quella sottile linea di distanza che prendono dai turisti. Ho sofferto un po’ questa cosa, dopo due anni consecutivi on the road per l’America ero abituato a parlare anche con i pali della luce….
Tokyo è per me un posto dove bisogna andare sicuramente più di una volta, decisamente più bella e vivibile di New York, una città silenziosa nonostante sia così affollata non l’avevo mai vista…come non avevo mai provato un caldo umido così devastante.. Ecco se posso darvi un consiglio pratico, evitate di andarci in estate se soffrite il caldo.
Kyoto è vastissima e ne ho vista solo una piccola parte, viaggiare con un figlio di 3 anni con quel caldo non è molto facile, dunque abbiamo dovuto fare delle rinunce, ma anche se non ha l’appeal di Tokyo ha un grande fascino e un grande bacino di turisti.
Infine abbiamo visto abbastanza di fretta Hiroshima e poi una bella parte dell’isola di Okinawa. Meno caratteristici come posti, dove a prevalere era il forte sentimento di rinascita dopo l’inferno della guerra e di quell’enorme macchia sul genere umano creata da Little Boy nel 1945.
Con 3 settimane in giro in una nazione così differente avevo immaginato che sarei tornato con milioni di fotografie e invece non è stato così…. È una situazione quasi paradossale, l’ho detto spesso, questa volta mi ritrovo con circa 1000 fotografie (1147 per la precisione) e salvo quelle partite per sbaglio, ci sono pochissime fotografie da scartare… Come mai?…

Beh, non è di certo perché da un giorno all’altro sono diventato un fotografo migliore , ma semplicemente perché questa volta, per il mio viaggio, ho deciso di portare con me la oramai amata e insostituibile Leica M8. Una fotocamera digitale si, ma che è talmente obsoleta da essere considerata quasi un “analogica”… eh già perché la vecchia Leica M8 non ti consente di scattare più di 5 foto al minuto (circa), per visualizzarle sul monitor a bassissima risoluzione bisogna aspettare qualcosa come 30/40 secondi, non c’è autofocus, non c’è margine di recupero delle foto esposte male, non c’è abbastanza risoluzione per croppare, e per finire ha un estensione iso massima(accettabile) di 640iso, insomma dati tecnici che fanno impallidire ai nostri tempi, ma ricordiamoci che ha 10anni….eppure, sforna dei file che io adoro particolarmente, produce delle immagini incredibilmente profonde e ricche di contrasto, e usare il telemetro è una vera goduria.
Perché allora decidere di partire per un viaggio in Giappone, dove non ero mai stato, con un mezzo così limitante? beh la risposta è già scritta nella domanda stessa: perché voglio sfruttare quei limiti il più possibile e utilizzarli per dare spazio alla creatività e cercare così di creare qualcosa di diverso per questo mio viaggio in Giappone.
Non a caso Pablo Picasso diceva:
Il principale nemico della creatività è il buonsenso.
Dunque non è stata una passeggiata sia chiaro, la Leica M8 è pesante, non ama le gocce d’acqua, non è per niente silenziosa e poi non è mai semplice scattare con una telemetro guidando per il Giappone con un passeggino con 15kg di figlio a bordo… ^_^

Eh già perché il mio, anzi nostro viaggio in Giappone è stato, come sempre del resto, un viaggio in famiglia, e come tale si era sempre in movimento da un posto ad un altro, non c’era tempo per appostamenti tipici da street photography, l’attesa non era contemplata, quindi ogni scatto fatto doveva essere buono al primo tentativo, poichè non c’era spazio per una seconda volta. Infatti molte volte non ho neanche scattato….
Ho cercato di riprendere le curiosità e le stranezze di una cultura cosi diversa dalla nostra
Nonostante tutto però sono molto soddisfatto del risultato ed è stato particolarmente piacevole anche perché, le foto principali delle giornate le ho riviste solo una volta a casa, dopo averle importate sul mac.
Al momento in cui scrivo l’articolo sul viaggio in Giappone ho composto 3 serie di immagini scattate per lo più tra Tokyo e Kyoto. Ne seguiranno altre nei prossimi mesi, quindi restate sintonizzati sopratutto con i social Instagram e Facebook
Vi lascio dunque guardare le gallerie QUI SOTTO, vi si apriranno sul mio sito di progetti personali EKTARstudio e su Flickr.
GALLERIE VIAGGIO IN GIAPPONE
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