Il tema di questo post sarà chiaro da subito: si parla di Fotografia con gli smartphone, croce (e delizia) per molti fotografi professionisti e non, quindi se vuoi proseguire la lettura fate un bel respiro, perchè quello che dirò forse non ti piacerà!

Ho scelto questo argomento oggi perchè qualche giorno fa per un puro caso, ho dovuto cercare una fotografia (ad un documento ndr) nel Cloud del mio iphone e nella ricerca a ritroso, tra le migliaia di immagini che ci sono nei telefonini, mi sono imbattuto in alcune mie fotografie che non ricordavo minimamente. Non fotografie pazzesche, ma attimi che in quel momento mi avevano colpito, ad esempio una luce particolare, un luogo colorato, o semplicemente un immagine di famiglia.

…Queste sono le cose che faccio esattamente ogni giorno con la mia fotocamera. Dunque perchè questo accanimento e disprezzo verso la praticità di uno smartphone che può fare anche delle belle foto? Me lo sono chiesto e qui sotto mi sono dato delle risposte con delle leggere riflessioni, in quanto io stesso non sapevo dove schierarmi.

Perdita di interesse nelle fotografie
È chiaramente tutta colpa di Steve Jobs!! (ahahah scherzo!) Si sente spesso dire che la quantità di immagini che scattiamo oggi con il digitale/cellulare stia impoverendo il valore percepito delle fotografie, che queste vengono archiviate e sepolte nelle memorie interne e qualche volta formattate per sempre.
Io contrariamente credo che questo abbia portato molte persone ad avvicinarsi alla fotografia, chi più chi meno, oggi anche i più negati si impegnano al massimo per fare fotografie, per esempio, ai loro piatti. Dunque quando sento qualcuno schierarsi contro la smartphone photography mi parte subito il paragone con chi detestava l’avvento del digitale. Dinosauri!

Selfie mania
I selfie sono fastidiosi, concordo. Pare che questa moda di riempire i telefoni e i social con immagini inutili e narcisiste non voglia passare e dovremmo conviverci ancora a lungo. Ora però mi domando è veramente colpa degli smartphone? Della fotocamera frontale? Vi ricordate la funzione AUTO-SCATTO sulle vostre Kodak usa e getta? (ce l’avevano? non mi ricordo neanche più…) Comunque sia, le persone da sempre si sono fotografate, che sia un autoritratto o con amici e parenti in situazioni quotidiane, la fotografia vernacolare ne è un esempio, basta pensare ai pittori si facevano auto-ritratti, o ai fotografi esposti in gallerie internazionali hanno fatto interi progetti con autoscatti, come questo che adoro di Elinor Carucci. Dunque ne farei più un fenomeno sociale che una conseguenza derivata dalle nostre smartphone-camera. (ho un po’ divagato forse eh…)

Limiti tecnici
Poi arrivano i super tecnici, quelli che senza zoom ottico non sanno stare, o che con la velocità di autofocus di uno smartphone non ci puoi scattare nulla, che senza poter recuperare qualche stop nelle ombre non si può stare e per finire quelli che se le stampi 2 metri per 2 la qualità è pessima. Beh a queste accuse rispondo dicendo che chiaramente non si può paragonare un mezzo concepito per fare fotografia con uno strumento che fa altre mille cose, ma oggi gli smartphone hanno numerosi vantaggi rispetto alle fotocamere tradizionali, quali? Per cominciare la portabilità, sono sempre con te e non devi settare niente (basta che sia carico il telefono!). Sono discretissimi, in strada o in mezzo ad una folla se alzi il telefono non ti nota nessuno, provate a farlo con una fotocamera. La resa dei micro sensori che hanno i telefoni di ultima generazione è a dir poco imbarazzante.
Sebbene prendo la notizia con una certa diffidenza, ho recentemente letto su Petapixel che le fotografie in notturna dell’ultimo Google Pixel 3 sono quasi paragonabili a quelle di una Mirrorless come la Sony A7 III nota per essere un mostro.

Fotografi fai da te
Forse l’unica vera nota negativa, derivata dalla diffusione di questi telefoni-fotocamere super prestanti, arriva dal fatto che le persone pensano di sostituire una buona fotocamera ad obiettivi intercambiabili con lo smartphone. Purtroppo questa è una realtà e spesso si ripercuote anche sul valore del fotografo che viene messo in secondo piano. Qui nulla da dire, se possiamo dare una colpa a questo fenomeno sicuramente non è quella di aver reso un po’ tutti fotografi ma di aver fatto percepire alle persone che non c’è più bisogno di un fotografo, sopratutto nei momenti importanti.

Conclusione
Queste sono alcune banali riflessioni sulla smartphone photography, etichetta che detesto, come tutte le altre classificazioni, le fotografie sono documenti che devono essere classificate per quello che comunicano non per il mezzo o la tecnica con cui sono state realizzate. In conclusione io non reputo lo smartphone uno strumento dannoso per la fotografia, anzi, ammetto che dovrei impegnarmi di più a sfruttare le sue doti, ma sono un romantico e amo sentire il click dell’otturatore quando affondi il bottone di scatto e guardare nel mirino.
Dunque non se siete ancora scettici su quello che si può fare con gli smartphone guardate gli scatti di alcuni concorsi come il mobilephotoawards.com, IPPAWARDS o Sony World Photography Awards
Queste invece sono alcune delle foto che ho ritrovato durante la mia ricerca del documento perduto nel cloud… ;-)
2 commenti su “La Smartphone Photography è davvero dannosa?”
Interessanti riflessioni senza dubbio.
Mi permetto di aggingere che, è evidente che il modo di comunicare si è trasformato. Indipendentemente dal fatto che sia un bene e un male, la palla in mano, c’e l’ha sempre in mano il fotografo. Basta vedere lo speldido lavoro fatto da michael christopher brown sulla guerra in Libia. Concludo dicendo che, sono convinto che le problematiche di oggi, sono una concomitanza di fattori. Umane, culturali e tecnologiche.
Grazie per il commento, hai perfettamente ragione!